Il bilancio delle vittime del sisma in Cina: i morti sono oltre 130 e centinaia i feriti. La maggior parte delle vittime si trova nella provincia di Gansu
Continua a crescere il bilancio delle vittime provocate dal terremoto di magnitudo 6.2, che ha colpito in Cina la regione remota e montuosa sul confine settentrionale dell'altopiano del Qinghai-Tibet, poco prima della mezzanotte di lunedì.
I morti sono oltre 130 e centinaia i feriti.
La maggior parte delle vittime si trova nella provincia di Gansu e il resto nella vicina provincia di Qinghai.
Le autorità hanno attivato una serie di misure di emergenza, ma il lavoro dei soccorritori si è rivelato ostico a causa dell'ondata di freddo eccezionale che sta interessando soprattutto il nord del Paese.
"Alle 23,59 locali (16.59 in Italia), l'ultimo terremoto ha colpito la contea di Jishishan nel Gansu a una profondità di 10 chilometri - ha scritto il China Earthquake Networks Center (Cenc) - L'epicentro è stato localizzato a 5 chilometri dal confine tra il Gansu e la provincia vicina del Qinghai, dove si sono avvertite almeno altre 32 forti scosse di assestamento. In mattinata le temperature a Linxia, nel Gansu, vicino al luogo del sisma, era intorno a -14 gradi Celsius".
Le scosse sono state avvertite fino a 1.000 chilometri di distanza nella provincia centrale dell'Henan, dove i media locali hanno condiviso video di mobili in forte oscillazione nelle case.
A circa 3.000 chilometri da Jishishan, un altro terremoto ha scosso il sud dello Xinjiang alle 9.46 locali (2.46 in Italia), con una magnitudo di circa 5,5 e ad una profondità di 10 km, secondo i dati del Cenc.