Il portavoce dell'esercito israeliano Daniel Hagari ha riferito che i 21 soldati stavano minando due edifici quando un razzo palestinese li ha colpiti, causando l'esplosione e il crollo delle palazzine
Ventuno soldati israeliani sono rimasti uccisi in un'esplosione che lunedì ha causato il crollo di due edifici nel campo profughi di Maghazi, nel centro della Striscia di Gaza. Si tratta della più grande perdita di vite umane per l'esercito israeliano dall'inizio della guerra.
Secondo il portavoce delle forze di difesa israeliane Daniel Hagari i militari stavano operando in un'area a circa seicento metri dal confine per distruggere strutture e siti di Hamas, azioni che rientrano negli sforzi dell'esercito per stabilire una zona cuscinetto per consentire ai residenti delle comunità di confine israeliane di tornare alle loro case.
La dinamica dell'esplosione che ha ucciso 21 soldati israeliani
"Per quanto ne sappiamo intorno alle 16 di lunedì i terroristi hanno lanciato un razzo Rpg contro un carro armato che proteggeva le forze e, contemporaneamente, si è verificata un'esplosione in due edifici a due piani. Gli edifici sono crollati a causa di questa esplosione, mentre la maggior parte delle forze erano dentro e vicino a essi", ha detto Hagari.
Il portavoce dell'Idfha spiegato che con tutta probabilità l'esplosione, avvenuta in contemporanea con il lancio del razzo anti-tank, è accaduta "a causa dellemine che i soldati avevano piazzato per demolire le palazzine, anche se si sta indagando ancora sulle ragioni della detonazione".
Il commento del ministro della difesa Yoav Gallant
"Questa è una guerra che stabilirà il futuro di Israele nei decenni a venire. La morte di quei combattenti deve spronarci a raggiungerne gli obiettivi'', ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, commentando la morte dei 21 soldati. "Questa è una mattina pesante e di dolore, con notizie amare giunte alle famiglie di quei militari. Ci stringiamo attorno a loro in questa ora di lutto''.