Le misure adottate dall'Ue negli ultimi 25 anni hanno permesso il ripopolamento degli stock del nasello, una specie che negli anni '90 stava per scomparire
Venticinque anni fa il nasello, una specie ittica commerciale vitale nell'Atlantico europeo, ha rischiato di estinguersi. Oggi gode di ottima salute, grazie anche all'azione decisiva dell'Europa. Nei primi anni 2000, una serie di misure di emergenza e una strategia di recupero a lungo termine hanno incrementato le popolazioni di nasello di ben dieci volte, assicurando il suo futuro per una pesca sostenibile.
Come ha fatto l'Europa a risollevare le sorti di questa specie cruciale? In un'intervista a "Ocean", Javier López, direttore della campagna di Oceana per la pesca sostenibile, illustra le misure che hanno fatto rinascere la popolazione di nasello.
"Nel caso specifico del nasello settentrionale è successo che sia la Commissione che gli Stati membri sono stati in grado di reagire più o meno in tempo - dice López -. C'era ancora una possibilità di recupero. In questo caso le misure di emergenza sono state adottate nel 2001, mentre il piano di gestione e recupero è stato adottato nel 2004".
"Questo piano comprendeva, tra le altre cose, misure tecniche come l'aumento della dimensione delle maglie delle reti da pesca per ridurre la mortalità dei pesci giovani e più piccoli - dice López -. Includeva anche riduzioni dei limiti di cattura, una misura molto importante per ridurre la mortalità da pesca. Un'altra misura, ad esempio, è stata la chiusura o la restrizione della pesca in alcune aree essenziali per i pesci. Mi riferisco alle aree in cui i pesci si riproducono o in cui i piccoli pesci si riproducono e ingrassano. Il controllo dell'attività in mare e degli sbarchi in porto è stato notevolmente migliorato".
Ultima, ma non meno importante, è la questione delle condizioni ambientali. "C'è stata anche una certa dose di fortuna - dice López - in quanto le condizioni oceanografiche favorevoli hanno contribuito ad aumentare il reclutamento della popolazione ittica, permettendo a un maggior numero di individui giovani di contribuire alla biomassa ittica complessiva del mare. Questi tre aspetti - misure tecniche e normative, insieme a condizioni oceanografiche favorevoli - sono stati fondamentali per il recupero della biomassa del nasello settentrionale e della sua abbondanza nell'Atlantico".