Il pontefice ha espresso preoccupazione per i conflitti in corso in Ucraina e a Gaza, per la situazione dei Rohingya e quella ad Haiti dove non si ferma la spirale di violenza che sta mettendo in ginocchio il Paese
Dalla martoriata Ucraina alla Palestina passando per Israele, Haiti, i Rohingya, "e a tante popolazioni che soffrono a causa di guerre e violenze”. Papa Francesco non dimentica nessuno durante il Regina Coeli pronunciato da piazza San Marco domenica 28 aprile, al termine della messa conclusiva della sua visita aVenezia.
“Il Dio della pace illumini i cuori perché cresca in tutti la volontà di dialogo e riconciliazione”, continua il Pontefice. Bergoglio affida alla Madonna “le tante situazioni di sofferenza nel mondo”: “Penso ad Haiti, dove la popolazione è disperata per il collasso del sistema sanitario, la scarsità di cibo e le violenze che spingono alla fuga. Preghiamo affinché il nuovo consiglio presidenziale di transizione, insediatesi giovedì scorso, con il rinnovato sostegno della comunità internazionale possa condurre il Paese a raggiungere la pace e la stabilità”.
“Vi porto con me nella preghiera”, dice mentre saluta le migliaia di veneziani presenti alla celebrazione prima della visita in forma privata nella basilica di San Marco per venerare le reliquie del santo.