La decima edizione del Festival internazionale del cinema per ragazzi di Sharjah presenta temi importanti attraverso gli ottanta titoli in mostra durante la kermesse. Secondo gli organizzatori i ragazzi "vogliono discutere di temi importanti"
Riflettori puntati sulla decima edizione del Festival internazionale del cinema per bambini e giovani di Sharjah. L'evento cinematografico ha presentato tre anteprime mondiali e 43 prime regionali. Ottanta film provenienti da ben 37 paesi partecipano alla kermesse negli Emirati Arabi Uniti di quest'anno.
La direttrice del festival, Sheikha Jawaher Bint Abdullah Al Qasimi, ha spiegato a Euronews perché questo festival è unico: "Per noi non è una sorta di propaganda da tappeto rosso con luci, azione e superstar che sfilano".
"Noi vogliamo ispirare, educare e insegnare ai bambini tutto sull'industria cinematografica. Vogliamo che sappiano come si diventa sceneggiatori, registi e attori".
Il film di apertura di quest'anno è stato un cartone animato dal titolo Zoo del regista Tariq Al-Rimawi. Il film d'animazione narra la storia di un ragazzino e sullo sfondo il conflitto israelo-palestinese.
“Dal mio punto di vista, l’animazione e i film in generale non servono solo da intrattenimento. Servono anche a trasmettere messaggi d'amore, di pace e di speranza, soprattutto ai bambini che vivono in zone di guerra, in particolare a Gaza e in Palestina", dice Al-Rimawi.
"E trattando un argomento difficile, di solito, noi sottovalutiamo i bambini. Come se dovessimo fare dei film divertenti. Ma in realtà a loro piace riflettere a fondo e discuterne dopo".
È un sentimento a cui fanno eco gli organizzatori del festival che sentono di avere la responsabilità di dover creare uno spazio di riflessione con la loro programmazione: "I bambini e i giovani di questa generazione sono molto più intelligenti. Hanno una mentalità aperta. Fanno molte domande, quindi i film che guardano dovrebbero rispondere alle loro esigenze".
"Ci assicuriamo di avere sempre un catalogo che tratta questioni sociali, economiche, di cambiamento climatico, di migrazioni e di qualsiasi cosa stia succedendo nel mondo".
"Non ci piace indorare la pillola su tutto, perché loro sono esposti a questi contenuti anche da altre parti. E preferisco che conoscano questi temi su una piattaforma giusta, dove possono incontrare persone interessanti, discutere e imparare e, un giorno, essere parte del cambiamento", conclude Bint Abdullah Al Qasimi.
Il festival mette in mostra le varie culture del mondo e offre al pubblico una visione di come queste culture, religioni e contesti possono convivere e i registi degli Emirati Arabi Uniti sono incoraggiati a realizzare film per i giovani che trattano argomenti spesso scomodi ma adatti a un pubblico giovane.
Durante la kermesse i partecipanti possono mettersi alla prova e imparare nuove skill prendendo parte ai vari laboratori pensati per mettere in risalto tutti gli aspetti della produzione cinematografica, dalla scrittura testi al trucco per effetti speciali.