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Neofascisti commemorano Mussolini sul lago di Como, La Russa: "Scurati fa i soldi con i suoi libri"

neofascisti a Dongo
neofascisti a Dongo Diritti d'autore AP/AP
Diritti d'autore AP/AP
Di Fortunato Pinto
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Centinaia di persone sono accorse a Giulino di Mezzagra per ricordare il dittatore italiano. Manifestazioni anche a Predappio e a Dongo, dove una contro-protesta ha intonato 'Bella Ciao'. Il presidente del Senato torna sul caso Scurati e le accusa di non prendere le distanze dal fascismo

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Circa duecento persone sono accorse a Giulino di Mezzegra, sul lago di Como, domenica mattina per celebrare il 79esimo anniversario della morte del dittatore italiano. Qui Benito Mussolini fu giustiziato dai partigiani insieme all'amante Claretta Petacci.

Poco prima a Dongo, la città dove i partigiani il 24 aprile del 1944 arrestarono Mussolini, la sua amante e funzionari del suo governo, i neofascisti vestiti di nero hanno marciato attraverso la città sul Lago di Como e hanno deposto 15 rose in acqua in memoria dei ministri e funzionari del governo Mussolini che furono giustiziati in città. Poi hanno alzato le braccia nel saluto romano e gridato un canto fascista.

La polizia hanno separato i dimostranti di Dongo dalle centinaia di manifestanti che hanno cantato la famosa canzone partigiana "Bella Ciao" durante la cerimonia per Mussolini. Manifestazioni sono state registrate anche a Predappio, luogo di nascita e dove è sepolto il dittatore.

Meloni si candida alle europee mentre si celebra la morte di Mussolini

La cerimonia in ricordo di Mussolini è avvenuta mentre la premier italiana Giorgia Meloni ha annunciato dalla conferenza del suo partito Fratelli d'Italia a Pescara che si candiderà alle elezioni europee. Fratelli d'Italia affonda le sue radici nel Movimento Sociale Italiano, fondato nel 1946 da Giorgio Almirante capo di gabinetto del ministero della Cultura popolare dell'ultimo governo di Mussolini. Meloni, che da adolescente si è unita al ramo giovanile del movimento, ha cercato di allontanare il suo partito dalle sue radici neofasciste, condannando la soppressione della democrazia da parte del fascismo e ha insistito sul fatto che la destra italiana ha consegnato il fascismo alla storia decenni fa.

Dal palco a Pescara la premier ha accusato la sinistra di rappresentare oggi una minaccia totalitaria per l’Italia, spiegando che il Partito Comunista ha presentato una denuncia formale contro le tendopoli costruite sul lungomare di Pescara per ospitare il raduno di Fratelli d'Italia. “Noto che il Partito Comunista esiste ancora, e lo dico per mostrare dove sono oggi in Italia i nostalgici del totalitarismo”, ha detto.

La Russa: "Scurati fa i soldi parlando di Mussolini"

Poco prima del discorso di Meloni, il presidente del Senato Ignazio La Russa, contestato spesso nel corso degli anni perché non ha mai espresso posizioni anti-fasciste, è tornato ha parlare del busto del dittatore in suo possesso. "Non ho da pentirmi per aver tenuto in casa un busto di Mussolini, è una eredità di mio padre. Che dovevo fare? Cestinare un regalo di mio padre? L'ho dato a mia sorella. In casa ho anche Stalin, De Gasperi, un imperatore romano", ha detto La Russa che ha poi criticato lo scrittore Antonio Scurati, finito nella bufera dopo che la televisione di Stato Rai ha bloccato un suo monologo contro il governo di Meloni in occasione della Festa della Liberazione del 25 aprile. Scurati accusava la premier e il suo partito di non aver mai preso le distanze del fascismo. "Mi aspetto una trilogia su Stalin, Scurati già fa un sacco di soldi parlando di Mussolini", ha detto ancora il presidente La Russa.

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