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La vittoria dei socialisti alle elezioni in Catalogna pone fine al predominio degli indipendentisti

Il candidato socialista Salvador Illa saluta i sostenitori dopo l'annuncio dei risultati delle elezioni del Parlamento catalano a Barcellona, domenica 12 maggio 2024.
Il candidato socialista Salvador Illa saluta i sostenitori dopo l'annuncio dei risultati delle elezioni del Parlamento catalano a Barcellona, domenica 12 maggio 2024. Diritti d'autore AP
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Di Jaime Velazquez
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Nonostante il suo partito indipendentista Junts sia arrivato secondo alle elezioni, il leader Carles Puigdemont continua a perseguire il suo obiettivo di guidare il prossimo governo catalano

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Il Partito Socialista spagnolo ha vinto le elezioni in Catalogna con il candidato Salvador Illa, ma avrà ancora bisogno dei voti del partito catalano Sinistra Repubblicana di Catalogna (Erc) per formare un governo progressista. L'ex presidente Carles Puigdemont, arrivato secondo, ha chiesto ai socialisti di permettergli di tornare in carica. In cambio, darebbe il suo appoggio al governo di minoranza di Pedro Sánchez a Madrid.

Questa vittoria è ampiamente considerata come la convalida della società dell'approccio di Pedro Sánchez nei confronti della Catalogna a seguito della sua proposta di concedere l'amnistia ai leader politici coinvolti nel movimento indipendentista del 2017, tra cui l'ex presidente catalano in esilio Carles Puigdemont.

"I partiti che sostengono l'indipendenza della Catalogna non hanno raggiunto, per la prima volta dopo molti anni, una maggioranza parlamentare e, se guardiamo alla quota di voti, questi partiti non hanno nemmeno ricevuto il sostegno della maggioranza in Catalogna", ha detto Jaime Coulbois, esperto di scienze politiche dell'Università Autonoma di Madrid.

Nonostante questa vittoria il potenziale governo di Salvador Illa si basa su alleanze con i partner di coalizione di Sanchez, "Sumar", e con il partito di sinistra che supporta l'indipendenza Erc che ha perso 13 seggi nonostante sia al governo nella regione.

Il leader di Erc e presidente della Generalitat, Pere Aragones, ha annunciato che lascerà la politica in prima linea a seguito dei risultati deludenti.

Secondo Coulbois un patto tra partiti di sinistra è l'esito più probabile, ma dipende della posizione di Erc: "La verità è che Sinistra Repubblicana di Catalogna dovrà intavolare ora un dibattito abbastanza serio tra i propri settori: alcuni prenderanno in considerazione un approccio più pragmatico, mentre altri diranno che non è accettabile un patto con i socialisti e che bisogna continuare con l'obiettivo dell'indipendenza". 

"Ma ciò porterebbe probabilmente a una ripetizione delle elezioni, ed Erc deve decidere se ne vale la pena".

Carles Puigdemont non si arrende

Intanto, Carles Puigdemont, che ha ottenuto il secondo posto alle elezioni, chiede che Salvador Illa si faccia da parte per consentire un governo indipendentista di minoranza. In cambio, Puigdemont offre il proprio sostegno al governo centrale di Pedro Sánchez a Madrid.

Analizzando la leva di Puigdemont, Coulbois sottolinea che alcuni deputati chiave per il raggiungimento della maggioranza parlamentare sono affiliati al partito di Puigdemont, "Junts". 

"Potrebbe verificarsi una situazione in cui Puigdemont ricatta Pedro Sánchez chiedendogli qualcosa in cambio del sostegno", ha spiegato Coulbois.

La possibilità di una ripetizione delle elezioni, al momento, resta incerta, intanto che vengono conteggiati i voti all'estero. Per quanto improbabile, questo scenario potrebbe mettere a rischio la posizione di Illa all'interno del blocco di sinistra.

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